Abstract

Il presente lavoro si concentra sull’uso dei SD da parte di apprendenti di italiano L2 di livello B1 e B2. L’uso appropriato dei SD può aiutare gli apprendenti stranieri ad elaborare e gestire il loro discorso in L2, nonché a migliorarne la fluenza. Lo studio si divide in due parti: 1. raccolta delle produzioni degli apprendenti (monologhi e dialoghi); 2. analisi qualitativa di alcuni SD caratterizzati da polifunzionalità sintagmatica presenti nel corpus (ma e però, quindi e allora). L’analisi si basa su tre importanti fattori: la posizione strutturale, il significato primario e la funzione comunicativa. A dispetto delle somiglianze di significato tra le coppie di SD osservate, ci sono delle differenze sul piano dello sviluppo acquisizionale legate al loro spettro funzionale. L’analisi ha permesso di fornire informazioni sulla relazione tra sequenza acquisizionale e polifunzionalità, descrivendo la varietà d’uso di alcuni SD metatestuali e cognitivi nel passaggio da uno stadio postbasico intermedio ad uno avanzato.

Highlights

  • The following study focuses on the use of DMs by learners of both B1 and B2 levels of L2 Italian

  • Anche nel secondo gruppo la frequenza dei SD è maggiore nei dialoghi (8,2%) rispetto ai monologhi (2,6%)

  • Camilla (2004): «La pragmatica in italiano L2: l’uso dei segnali discorsivi», in Federico Albano Leoni, Francesco Cutugno, Massimo Pettorino e Renata Savy, Atti del convegno nazionale Il parlato italiano, Napoli, 13-15 febbraio, 2003, Napoli, M

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Summary

Introduzione: i SD nella linguistica acquisizionale e in glottodidattica

I segnali discorsivi (d’ora in poi SD) sono elementi complessi da gestire da parte di apprendenti di lingue seconde per le loro caratteristiche intra- ed extralinguistiche. Sono però importanti dal punto di vista dello sviluppo conversazionale per le indicazioni in essi contenuti, infatti, contribuiscono alla co-costruzione del discorso da parte dei partecipanti all’evento comunicativo. Gli studi sull’acquisizione dei SD in apprendenti di italiano L2 si sviluppa in anni recenti con contributi che descrivono la comparsa e l’uso dei SD e la loro progressiva acquisizione dal punto di vista semantico e sintattico[2]. Solo due sillabi li trattano esplicitamente sin dai primi livelli proponendone una progressione graduata nel processo di insegnamento / apprendimento: il sillabo di Lo Duca (2006) sotto la voce «forme e strutture testuali», e il sillabo della Società Dante Alighieri (2014) sotto la voce «congiunzioni, connettivi, segnali discorsivi», nella categoria «morfologia e sintassi», e, in parte, sotto la voce «espressioni comunicative», nella categoria «lessico: campi semantici ed espressioni comunicative». Dalla breve rassegna emerge la tendenza a considerare centrale l’apprendibilità dei SD per sviluppare la competenza sociopragmatica degli apprendenti di italiano L2

Metodologia
Analisi di alcuni SD polifunzionali e sinonimici
Allora
Quindi
Conclusioni
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