Abstract

Abstract A specific area of north-eastern Calabria, between the Sila and the Ionian Sea, profoundly Greek and with a degree of stability from the Byzantine to the Norman era and even beyond, represents an ideal local area in which to document the development of the Florensian monastic organization, with its political, social and religious peculiarities. The interaction of Joachim of Fiore and his monks with the political and ecclesiastical authorities did not differ from those of other monastic institutions in the area. As regards the latter, the Cistercians in particular, despite the criticisms levelled by the abbot of Fiore, exhibited similar practical behaviour, both religious and economic, especially in the struggle for the demanium, and this sometimes led to conflict. Both „new“ orders, however, participated in the transition of the area towards the Latin reform.

Highlights

  • A specific area of north-eastern Calabria, between the Sila and the Ionian Sea, profoundly Greek and with a degree of stability from the Byzantine to the Norman era and even beyond, represents an ideal local area in which to document the development of the Florensian monastic organization, with its political, social and religious peculiarities

  • The Cistercians in particular, despite the criticisms levelled by the abbot of Fiore, exhibited similar practical behaviour, both religious and economic, especially in the struggle for the demanium, and this sometimes led to conflict

  • Gli ambienti rupestri caratteristici della zona, che erano stati dimora dei monaci bizantini e continuarono ad essere frequentati dai florensi, e la cripta di Timpa dei Santi, con quelle doppie croci, greca e latina, che esprimono iconograficamente due diverse angolature del cristianesimo, sono l’emblema di questa transizione

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Summary

Premessa

La nascita dell’esperienza florense, che da Gioacchino da Fiore (ca. 1135–† 1202) prese le mosse, si colloca nelle tensioni istituzionali, religiose, spirituali che afflissero il XII secolo, connessa alla riforma della vita monastica e in un momento cruciale della storia non solo politica del Mezzogiorno d’Italia, un’epoca in cui l’abate di Fiore vide l’imminenza dell’Anticristo e del „terzo stato“, dello Spirito. 1135–† 1202) prese le mosse, si colloca nelle tensioni istituzionali, religiose, spirituali che afflissero il XII secolo, connessa alla riforma della vita monastica e in un momento cruciale della storia non solo politica del Mezzogiorno d’Italia, un’epoca in cui l’abate di Fiore vide l’imminenza dell’Anticristo e del „terzo stato“, dello Spirito. La riflessione di Cariboni sulla datazione del Tractatus ha ripercorso la vita di Gioacchino non soltanto in relazione all’adesione all’ordine cistercense, ma anche all’allontanamento, che si collocherebbe dopo la Quaresima del 1189 La conquista normanna dell’XI secolo, che con Ruggero II portò alla nascita del Regno di Sicilia, in generale non sembra abbia modificato i caratteri sociali propri delle società indigene: specialmente in Calabria, infatti, la società greca mostra una grande stabilità dall’epoca bizantina, all’epoca normanna e anche oltre. Storia Archeologia Arte Architettura, Gioiosa Jonica 2015, pp. 57–76. 5 La bolla di papa Lucio III si conserva in originale in: Santa Severina, Archivio arcivescovile, Fondo Pergg. nr

Regesto
Le strutture politiche e socio-economiche
Le relazioni con le altre istituzioni religiose
Pratiche economiche e lotta per il demanium
Florensi e Cistercensi: il caso del monastero di Calabro Maria
Conclusioni
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