Abstract

Durante il periodo di emergenza sanitaria milioni di italiani hanno iniziato ad utilizzare piuttosto in fretta molte parole legate alla pandemia, la cui diffusione è avvenuta soprattutto grazie ai mezzi di comunicazione di massa che nel mondo di oggi, interconnesso e globalizzato, esercitano una grande influenza sugli usi linguistici. Alla base di questo studio vi è l’approfondimento di un fenomeno che riguarda la lingua italiana da molto e che continua ad essere piuttosto attuale: la presenza di termini ed espressioni inglesi, usati per indicare idee e concetti che hanno fatto e che continuano tuttora ad essere parte della lingua comune. L’obiettivo di questo lavoro è quello di esaminare alcuni degli anglicismi più diffusi nel 2020 in relazione a due corpora distinti (uno di stampo giornalistico e uno istituzionale) e, attraverso uno studio di tipo esplorativo, capire il loro grado di diffusione e di sostituibilità. I risultati ottenuti, infatti, permettono di notare che molti di questi erano già presenti nella lingua italiana ma circoscritti a specifici ambiti settoriali: con l’avvento della pandemia, invece, e soprattutto attraverso i mass media, sono diventati di dominio generale.

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