Abstract

The production of Giordano da Pisa (1260-1310) offers an excellent example for assessing the relationship between a Dominican preacher and his lay audience. His preaching presents simultaneously all the features that make it possible to regard it as a document of how the preacher and the public may have influenced each other. This paper illustrates how the friar proposes a social model and individual behaviours in the relationship between the ideal world and reality.

Highlights

  • Per ricostruire il rapporto tra retorica sacra tardomedievale e società laica, il caso di Giordano da Pisa (1260-1310) costituisce un esempio eccellente

  • L’acclamato successo della predicazione di Giordano, senz’altro imputabile anche a una spiccata attitudine oratoria, come le fonti riferiscono, fu dovuto in larga parte alla solida formazione culturale del frate e alla frequentazione degli studia allora intellettualmente più attivi

  • C. Marchioni, Nota al testo, in Giordano da Pisa, Sul Terzo Capitolo del Genesi, a cura di C

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Summary

Sulla figura e i caratteri dell’omiletica di Giordano

Giordano da Pisa e l’antica predicazione volgare; Iannella, Giordano da Pisa; Corbari, Vernacular Theology, pp. 40-49. 2 Per un quadro d’insieme rimangono utili le antologie di Delcorno, La predicazione nell’età comunale, e di Rusconi, Predicazione e vita religiosa nella società italiana. Occorre tenere conto della questione del rapporto sussistente tra recitazione orale della predica e successiva stesura del corrispettivo sermone, operazioni separate e profondamente diverse per modalità esecutive – la predicazione rivolta al popolo è un fenomeno orale che si svolge in volgare, i sermonari sono un prodotto scritto generalmente redatto in latino[6]. Dal punto di vista della performance comunicativa, la distanza tra predica recitata e sermone scritto risulta difficilmente colmabile, sia per l’inevitabile manipolazione che la sistemazione redazionale implica (e che, al gruppo di prediche recitate, può dare l’aspetto di raccolta tematica di sermoni oppure quello di trattato), sia per la differente impronta, non solo formale, che l’uso del latino imprime al testo. L’analisi della forma in cui sermonari e raccolte di prediche sono giunti è quindi questione ineludibile, soprattutto dal punto di vista dell’indagine storica, laddove si valuti il genere narrativo della predicazione come l’esito documentario di uno specifico contesto di produzione

Giordano da Pisa
I contesti della predicazione
Modelli di realtà e pratiche
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