Abstract

The review article deals with the volume (edited by Gianfranco Bandini and Stefano Oliviero) "Public History of Education" (Fup Press, 2020). The volume rapresents one of the first steps taken by a new discipline: Public History of Education. Public History of Education aims at using Public History methodology and philosophy in dealing with history of education, as it is retrievable from the essays collected in the book.

Highlights

  • Disciplina accademicamente recente, ma presente sulla scena culturale da ben più tempo di quanto non attestino associazioni e convegni, la Public History ha stimolato molteplici riflessioni sugli intrecci tra ricerca e comunità, accademia e contesto [Bertuccelli 2017, 78-83].

  • Se le scuole – insieme a musei ed enti locali – sono diventate un referente imprescindibile per l’attività dei public historian, scarsa è stata l’attenzione riservata alla storia scolastica come veicolo di coinvolgimento degli alunni.

  • E ancora più labile è stato il tentativo di cogliere nel patrimonio scolastico uno stimolo per la didattica per competenze – e questo nonostante i contributi che un buon archivio scolastico potrebbe dare ad alcune delle competenze chiave europee come “Consapevolezza ed espressione culturale” e “Imparare ad imparare”[1].

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Summary

Introduction

Disciplina accademicamente recente, ma presente sulla scena culturale da ben più tempo di quanto non attestino associazioni e convegni, la Public History ha stimolato molteplici riflessioni sugli intrecci tra ricerca e comunità, accademia e contesto [Bertuccelli 2017, 78-83]. Se le scuole – insieme a musei ed enti locali – sono diventate un referente imprescindibile per l’attività dei public historian, scarsa è stata l’attenzione riservata alla storia scolastica come veicolo di coinvolgimento degli alunni.

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