Abstract

Nel contesto dell’attivazione, gli attori del welfare ricorrono a forme esplicite e implicite di categorizzazione per individuare con maggiore precisione i gruppi che possono essere attivati. Nella prospettiva di capacita, questo tipo di categorizzazione dovrebbe essere sufficientemente flessibile da promuovere la conversione dei diritti in reale capacita di agire. In questa prospettiva, la definizione di una base informativa del giudizio (vale a dire i criteri utilizzati per delimitare i di ritti ei doveri delle persone, con l’esclusione di tutti gli altri tipi di informazioni) aperta e la sua applicazione pratica sono caratteristiche fondamentali per valutare potenzialita e limiti delle politiche di welfare. Basato su un caso studio relativo alle transizioni scuola-lavoro in Svizzera, l’articolo mette in luce che, sebbene formalmente aperti, i programmi indagati sfociano in una forte selettivita dei partecipanti e individua i fattori che danno conto di questo paradossale risultato. Parole chiave: politiche per le transizioni giovanili, capacita, basi informative, incompletezza

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