Abstract

Stabilire la effettiva predittività della scala di Braden in terapia intensiva (TI). Studio osservazionale retrospettivo condotto attraverso l’analisi delle cartelle cliniche informatizzate dei pazienti ricoverati in un'unità di TI per tutto il 2019. Pazienti ricoverati nell'unità di TI durante il 2019 che non presentavano ulcere da pressione al momento del ricovero con una degenza ospedaliera di almeno 72 ore. I pazienti che hanno sviluppato lesioni da decubito nelle prime 72 ore sono stati esclusi. Dei 239 pazienti ritenuti idonei allo studio, 230 (96.2%) pazienti avevano un valore della scala di Braden inferiore a 16 ritenuti tutti a “grave rischio di sviluppare lesioni” e solamente 9 (3.7%) pazienti hanno avuto un valore superiore o uguale a 16 considerato come rischio moderato. La Braden ha dimostrato una altissima sensibilità (100%) a scapito di una bassa specificità (4,7%). La scala di Braden calcolata all’ingresso dei pazienti in TI non è in grado da sola di stimare il rischio dello sviluppo di lesioni, a causa della sua bassa specificità che la rende pertanto non idonea all’utilizzo in questo contesto.

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