Abstract

Il contributo è una riflessione sulla ricerca dell'artista multidisciplinare Arkadi Zaides sotto forma di conversazione. L'artista, riconosciuto per la personale metodologia che definisce Documentary Choreography, indaga il rapporto tra scena, tecnologia e potere. Molti dei suoi lavori rendono tangibili le questioni geopolitiche a fondamento di alcuni depositi di informazioni. È il caso di B'Tselem a cuore dello spettacolo Archive (2015), alla lista dei decessi compilata da UNITED for Intercultural Action che stimola Necropolis (2020), ai movimenti della nube radioattiva di Chernobyl nell'ultimo lavoro The Cloud (2023). A ben guardali questi lavori mettono a nudo contemporaneamente le urgenti questioni politiche "ospitate" in questi database e gli stessi sistemi di organizzazione dei dati. Non si tratta "solo" di incarnare l'archivio, ma di decostruire il dispositivo-archivio in quanto struttura di potere.

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