Abstract
Cinema as a form of composition
Highlights
Esprimo la mia idea attraverso le parole di Franco Moretti che, in uno dei suoi ultimi lavori, afferma che è possibile capire la forma solo attraverso le forze che pulsano e premono sotto e dentro di essa, fino a permettere alla forma di affiorare in superficie e rendersi visibile e comprensibile ai nostri sensi
Technique and creativity Having been called upon to provide a contribution to a publication dedicated to “Techne”, I feel it is fitting to start from the theme of technique, given that for too many years we have fruitlessly attempted to understand the inner workings of cinema whilst disregarding the element of technique. This has posed a significant problem in our field of study, as it would be impossible to gain a true understanding of what cinema is without immersing ourselves in the technical and industrial culture of the 19th century
Erwin Panofsky wrote a single essay on cinema in the 1930s entitled “Style and Medium in the Motion Pictures” – a very intelligent piece, as one would expect from Panofsky – in which at a certain point, he compares the construction site of the cinema to those of Gothic cathedrals, which were under an immense amount of pressure from different forces, namely religious ones, and socio-political and economic forces which shaped – in the case of the Gothic cathedral and its development – an idea of the relationship between the earth and the otherworldly
Summary
Dovendo dare un contributo per una rivista dedicata a “Techne”, partirei proprio dal tema della tecnica, considerando che per troppi anni si è provato a capire il funzionamento del cinema prescindendo dalla tecnica. E questo nel nostro settore di studi ha comportato un vero problema, dal momento che è impensabile comprendere che cosa sia il cinema senza immergersi nella cultura tecnico-industriale dell’Ottocento. Uno dei temi che cerco di affrontare sempre nelle prime lezioni con i miei studenti è che se pensano che la storia del cinema sia una storia fatta di film, di registi, di trame narrative che vanno capite, in qualche modo ri-raccontate, sono fuori strada; se invece comprendono che è la storia di un’istituzione che ha delle ragioni economiche, politiche, sociali, che permettono in qualche modo di arrivare anche ai grandi autori, ai grandi titoli, ma che senza quelle ragioni non ha nemmeno senso cominciare a raccontare, ecco allora sono sulla strada giusta. Questo concetto della negoziazione è un concetto che ha portato avanti uno dei maggiori teorici del cinema della nostra contempora-
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