Abstract

Il DSM-5 e l'ICD-11 hanno non solo sostituito il termine transessualità/transessualismo con altre parole, ma anche derubricato questa problematica dal contesto patologico in cui era stata inserita nelle precedenti edizioni. Tale revisione può essere considerata uno stimolo importante nel guardare con occhi diversi il fenomeno trans. L'articolo segue questa linea, proponendo che anche nella terapia psicoanalitica si debba affrontare e intervenire in modo diverso, ossia non agendo sul paziente per ricondurlo sulla retta via della cosiddetta normalità, per quanto riguarda sia l'identità di genere che l'orientamento sessuale. Al contrario si tratta di offrire a una persona sofferente la possibilità di incontrare un curante libero dai pregiudizi più o meno consapevoli che la cultura, l'educazione e la formazione professionale hanno depositato in lui.

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