Abstract

Abstract Malgrado la notevole attenzione dedicata dagli economisti al fumo delle sigarette, non vi sono stati sinora studi attinenti alla determinazione del tasso d’imposizione, che viene considerato come esogeno. Si assume, quindi, che i legislatori siano indifferenti alle conseguenze, in termini di introiti e di salute, della domanda di sigarette. Questo scritto, che si propone di colmare tale lacuna, presenta un modello per l’esame dell’imposizione sulle sigarette, nel quale si mette in evidenza il ruolo dei fattori politici attraverso il riferimento ai dati riguardanti 49 Stati americani. L’ipotesi è quella che i responsabili della determinazione dell’imposta non si basino esclusivamente sull’obiettivo della massimizzazione del gettito, ma tengano conto del « costo politico » inerente l’imposizione. La valutazione di tale costo implica che si confrontino le perdite dei voti di coloro che sono danneggiati dall’imposizione ed i guadagni elettorali a motivo dell’adesione di coloro che ritengono opportuno contrastare il fumo. La verifica del modello dimostra l’importanza degli elementi politici (a motivo della rilevanza di variabili quali la creazione di posti di lavoro) e quindi dell’impostazione di Public Choice, nell’interpretazione del processo di determinazione del tasso d’imposizione sulle sigarette.

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