Abstract

This paper aims to examine the relationship between stupidity and massification in Robert Musil’s thinking moving from the speech Über die Dummheit (1937). According to the definition of stupidity as a historical epidemic associated with emotions, I take into account the essays of the earlies twenties of the XX century, in which the author interrogates the connection between the “non rational sphere” and the nationalist identity in the context of civilization (Zivilisation). To explain this connection, I highlight the centrality that Musil ascribes to the method of “analogy” in criticizing Spengler’s thought to clarify how the welding of the dimension of “feeling” (Gefühl) and the abstract idea of “national identity” occurs. Based on Musil’s essay dedicated to Rilke (1927), I illustrate the different type of bonds produced by “metaphor” (Gleichnis) to define an alternative concept of community based on the common lack of quality and foundation.

Highlights

  • This paper aims to examine the relationship between stupidity and massification in Robert Musil’s thinking moving from the speech Über die Dummheit (1937)

  • Saggi in memoria di Sandro Barbera, ETS, Pisa, pp. 667-674

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Summary

I “PRIVILEGI DEL NOI”: CIVILIZZAZIONE E INVOLUZIONE IDENTITARIA

Nel dibattito filosofico riguardante la crisi delle forme tradizionali del vivere comune e i nuovi processi di soggettivazione politica, un posto di rilievo è occupato dalla questione del ritorno dei fenomeni identitari. La dialettica tra la produzione di un “noi” monolitico, chiuso su se stesso e la proiezione di un “loro” a cui contrapporsi non può che riportare alla memoria un immaginario le cui radici affondano negli anni più cupi della prima metà del Novecento, gli stessi in cui Musil enunciò il celebre discorso Sulla stupidità (1937). All’infittirsi dell’«addomesticamento» individuale sembra accompagnarsi una sorta di “disturbo” che avviene in seno agli stessi processi di massificazione, ciò che delinea una stupidità di tipo nuovo, una delle manifestazioni di quelle «grandi epidemie storiche» (Musil [2013]: 42) da Musil già riscontrate nel corso della «nota esperienza dell’estate del 1914»2 e di cui in questo contesto si propone di esplicitare i fattori scatenanti riconducendoli alla civiltà (Zivilisation) medesima. È dunque a partire dal rapporto con il sentimento che Musil intende muovere al fine di prospettare un’alternativa alla malattia spirituale della stupidità

IL SINTOMO-SPENGLER
UNA NOBILE ANARCHIA
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