- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26102
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Anne Lefebvre-Teillard
La constitution Super speculam, promulguée en 1219 par le pape Honorius III, constitue un texte très important pour l’histoire de l’enseignement universitaire. Prise en application du IVe concile de Latran (1215), elle concerne avant tout l’enseignement de la théologie dont l’université de Paris est le centre mais aussi le droit. Désirant promouvoir l’enseignement de la théologie, Honorius III renouvelle les anciennes interdictions faites aux clercs réguliers d’étudier les leges et les étend à de nombreuses catégories de clercs séculiers. A cet important contexte général, il faut ajouter un contexte plus spécifiquement parisien. Les critiques que les théologiens adressent depuis longtemps aux juristes, accusés d’attirer de plus en plus d’étudiants, s’intensifient. Les conflits qui se développent entre les maîtres et le chancelier à partir de 1210, en particulier celui qui les opposent au printemps de 1219 à Philippe le Chancelier, favorisent cet antagonisme entre juristes et théologiens. Influencé par ces derniers, Honorius III interdit, in fine de Super speculam, l’enseignement du droit romain à Paris et dans les localités environnantes.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26092
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Aldo Andrea Cassi
Il contributo intende proporre alla storiografia giuridico-politica la poliedrica figura di Diego Pérez De Mesa (per un breve periodo anche Vicerè del Regno di Napoli nel 1620), autore di un trattato dedicato ai fondamenti giuridici e politici della sovranità statale.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26126
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Stefano Solimano
In questo saggio, destinato ad approfondire la storia del dopo codice civile nel Regno d’Italia, ci concentreremo sulla questione della conversione dei minori ebrei invitis parentibus. Si tratta di una questione antichissima che ha vulnerato e compromesso i rapporti tra ebraismo e cristianesimo, che solo formalmente ha seguito l’indicazione contraria dell’Aquinate. Nel contesto dell’Italia napoleonica il code civil napoleonico rappresenta una pietra d’inciampo. Il case study di Giuditta ed Ester Padovani (1811-1813) apparirà paradigmatico per cogliere continuità e discontinuità nell’atteggiamento del Governo, del mondo dei giuristi e della società ad ogni livello.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26104
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Antonio Padoa Schioppa
Il saggio intende esaminare come il pensiero illuministico e pre-illuministico rivolge l’attenzione alla civiltà cinese, mettendo in evidenza le affinità ma anche le differenze con i vari aspetti della civiltà occidentale. Un ruolo primario riveste in particolare il pensiero di Leibniz, così come quello di Bayle, Wolff, Voltaire e Montesquieu. Tutti questi autori, pur con differenti approcci, più o meno positivi, si interessano alla civiltà della Cina così come descritta dal gesuita Matteo Ricci e da altri missionari vissuti molti anni in quelle terre.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26105
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Filippo Rossi
Nell’itinerario di scoperta dei ruoli e degli spazi femminili, il diritto e la sua storia sono stati interrogati per verificare e suffragare la tesi dei gender studies sulla disuguaglianza di genere e del trattamento ineguale riservato alle donne. Come noto, la valorizzazione sperequata dei sessi ha definito per negazione gli spazi e il ruolo spettanti alle donne, limitandone o annullandone, sotto il profilo giuridico, la capacità di contrattare e di stare in giudizio, di esercitare la potestà sui figli, e così pure di apprendere, come pure di operare nella sfera pubblica e privata. L’esclusione femminile come elementostrutturante la società occidentale ha riguardato anche il lavoro femminile, storicamente costruito intorno alla differenziazione mansionale e alla subordinazione all’uomo, contribuendo così a costruire i modelli del male breadwinner e della female caregiver.A distanza di decenni dalle prime indagini sul lavoro femminile, la condizione delle lavoratrici e il relativo statuto soggettivo hanno conosciuto rinnovato interesse, grazie alla fioritura di ricerche storico giuridiche sugli impieghi delle donne, che hanno codificato lo strumentario giuridico utilizzato nel governo dei processi economico sociali che presiedono alle pratiche del lavoro.Entro il generale processo ricostruttivo del ruolo giocato dal diritto e dai giuristi per configurare lo statuto soggettivo della lavoratrice, un interesse particolare merita il tornante compreso tra l’unificazione nazionale e la fine della dittatura, a cui questo studio si accosta esaminando le intersezioni tra il formante normativo e dottrinale ma anche quello, finora meno studiato, della giurisprudenza.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26097
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Elisabetta Fusar Poli
Nel presente saggio, il nesso fra diritto e morale nella sua dimensione più pervasiva, ovvero quella sessuale, è affrontato attraverso le lenti della giustizia penale e dei reati contro la sfera sessuale della persona. Protagonista dell’analisi è la ‘tipica’ vittima, la giovane ‘adolescente’, che riunisce in sé plurimi elementi di fragilità, legati a un’età critica e misconosciuta (l’adolescenza) e al genere, e in larga parte alimentati da stereotipi e pregiudizi che la giurisprudenza fra Otto e Novecento svela. In particolare l’età, si dimostra un assai utile dispositivo d’analisi: esso consente di interrogare le fonti introducendo un peculiare regime temporale che, ancorato al tempo della persona, differentemente interagisce (e reagisce) con i tempi della storia anche del diritto.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26090
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Alessandra Bassani
Il saggio esplora le modalità attraverso le quali i processi celebrati dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato venivano divulgati dai giornali attraverso lo studio di un caso: un processo per duplice omicidio celebrato al Ravenna nell’aprile del 1930. Il caso Donati presenta alcune particolarità: si tratta di un reato comune, attratto nella competenza del Tribunale Speciale attraverso l’applicazione dell’art. 4 della legge 2008/26 che vietava l’appartenenza ai partiti disciolti, e il processo venne celebrato nel luogo di commissione del reato. L’idea che si vorrebbe verificare, tramite un allargamento della ricerca ad altri casi trattati dal Tribunale Speciale, è che questo organo, in quanto pilastro dell’architettura costituzionale del fascismo, agisse non solo come organo giurisdizionale ma anche come ingranaggio della macchina propagandistica del fascismo, e che la stampa utilizzasse i casi gestiti dal Tribunale Speciale per creare una ‘narrazione’ che veicolasse i miti necessari a costruire la comunità nazionale.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/26131
- Oct 9, 2024
- Italian Review of Legal History
- Chiara Valsecchi
Nella biblioteca trivulziana di Milano si conserva, in un unico voluminoso manoscritto, il trattato De necessitate, eiusque privilegiis et prerogativis di Jacopo Menochio.L’impostazione scelta da Menochio può essere meglio compresa grazie al confronto con altri trattati cinque-seicenteschi che affrontano temi dalla stessa natura trasversale e articolata (la povertà, la malattia e simili).Benchè l’opera sia incompleta, la lettura si rivela di notevole interesse sia nella prima parte, più rifinita e meditata, dedicata all’introduzione teorica sul concetto filosofico-giuridico di necessità, sia in quella, assai più confusa e frammentaria, in cui l’autore progettava di analizzare in modo analitico i numerosi privilegia, che nell’ambito del diritto si collegano alle diverse concezioni e situazioni di necessità. Proprio il carattere disorganico del codice lo rende anzi di particolare rilievo: oltre a dare un saggio del sapere giuridico del professore pavese, alle prese con un concetto dalle molteplici sfaccettature teorico-pratiche, il testo offre una interessante visione del metodo di lavoro con il quale va costruendosi un trattato su un tema così complesso, e ci mostra il modo in cui un illustre giurista dell’età del tardo diritto comune padroneggia l’immensa mole delle fonti e delle autorità di riferimento per giungere alla soluzione di ogni possibile caso concreto.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/21911
- Dec 18, 2023
- Italian Review of Legal History
- Silvia Gasparini
The paper follows the development of the notary profession in Venice in the production of private deeds (instrumenta) and public acts (acta). In the Middle Ages, both activities were performed by the clergy. With the advent of the Commune, a Chancery was instituted to archive separately the acta, as well as the instrumenta. A lay Great Chancellor organised clerks who were members of the clergy, and they also wrote private deeds. As the requirements of the notarial activity became stricter, a policy of careful selection was implemented. The two fields of the notarial activity began to differentiate. In 1433, a papal bull forbade priests to work as clerks in secular institutions. It marked the beginning of a turnover in the Chancery staff, the new clerks being chosen among laymen. Close control was kept on Venetian citizenship as the main requisite to access Chancery posts. Similar criteria were applied to private notaries: after some successful tests, in 1514 a procedure for admission to the profession, and a College of Notaries, were finally instituted.
- Research Article
- 10.54103/2464-8914/21915
- Dec 18, 2023
- Italian Review of Legal History
- Riccardo Cavallo
Il presente lavoro si propone di analizzare le implicazioni giuridico-filosofiche e politico-sociali del fascismo italiano a partire dalle pagine dell’accurato saggio di Hermann Heller, Europa und der Fascismus da cui emerge una feroce critica del positivismo giuridico e dell’irrazionalismo filosofico. Nella travagliata esperienza della Repubblica di Weimar tra i vari studiosi che manifestarono un profondo interesse per l’esperienza fascista, un posto di grande rilievo spetta senza dubbio a questo giurista tedesco. Com’è noto, Heller non fu uno studioso conservatore, ma un pensatore socialdemocratico, anche se la sua concezione del socialismo rimane ancora anomala perché rifiuta i due postulati principali del programma politico del Partito Socialdemocratico Tedesco: l’internazionalismo e il materialismo dialettico. L’originalità della sua critica al fascismo italiano risiede nella sua capacità di aver compreso, in tempi non sospetti, che l’ideologia fascista non fosse basata su un programma politico ben articolato ma un coacervo di idee del tutto eterogenee, all’insegna di una sorta di relativismo intuitivo.