Abstract

La ricerca condotta tra le carte private del lessicografo piemontese Giacinto Carena, conservate all’Accademia delle Scienze di Torino, ha permesso di rintracciare una vasta quantità di materiali inediti di interesse storico-linguistico. Oltre all’epistolario (con circa 200 corrispondenti, tra cui Manzoni, che gli inviò la nota lettera Sulla lingua italiana, Cherubini, Cantù, Gherardini), sono conservati i diari di viaggio, che manifestano l’evolversi dei suoi interessi per la nomenclatura scientifica, e gli appunti preparatori al Prontuario di vocaboli che Carena darà alle stampe nel 1846 e 1853 e a cui seguirà una terza parte postuma nel 1860. L’articolo intende dare conto del materiale presente nel fondo Carena, cercando di cogliere nei diari e negli scritti privati le diverse fasi del suo studio lessicologico ed onomasiologico; come si sia formata la sua idea di comporre un vocabolario basato sulla lingua toscana; con quali metodi abbia raccolto le informazioni dalla viva voce dei suoi interlocutori; come abbia sistemato il materiale raccolto durante le numerose esplorazioni sul campo.

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