Abstract
Nel presente saggio analizzo le dinamiche di collaborazione e di co-creazione tra Edoardo Sanguineti e Luciano Berio. Esamino come da una precedente collaborazione ritenuta da Berio esteticamente fallita, il balletto-performance Esposizione, nasca, in una configurazione collaborativa cambiata, Laborintus II. Sostengo l’ipotesi che uno dei presupposti che ha favorito la riuscita estetica di Laborintus II, rifocalizzando le menti creative su aspetti assenti in Esposizione, sia stato il ruolo dei committenti dell’opera alla ORTF, che in occasione del settimo centenario della nascita di Dante hanno richiesto a Berio e Sanguineti un’opera-omaggio del poeta della Commedia. Riutilizzando i materiali di Esposizione, ma attivando un dialogo con Dante, Berio e Sanguineti riuscirono a convertire il fallimento in successo. Parole chiave: co-creazione, intermedialità, intertestualità, Dante, Ann Halprin.
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