Abstract
Dopo la pandemia, diversi settori del mercato del lavoro hanno denunciato una situazione di sofferenza dovuta all'incapacità di reperire personale. Le cause di questa sofferenza sono state attribuite a diversi fattori, tra i quali la crisi demografica, il disallineamento (mismatch) tra competenze disponibili e competenze richieste e l'inefficacia delle politiche migratorie. Di rado vengono citati, in queste analisi, la disaffezione al lavoro e la "crisi dell'offerta", come l'hanno definita Seghezzi e Sala (2024). Ripercorrendo la letteratura e i dati istituzionali relativi al lavoro nella fase post-pandemica, questo articolo rinviene nella disaffezione un elemento centrale per comprendere la crisi odierna. La sua tesi è che l'analisi di questa categoria, e il superamento della sua latenza nella letteratura, sia necessaria per ricondurre all'interno dell'organizzazione del lavoro le cause e le potenziali soluzioni dell'attuale carenza di personale.
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