Abstract

Grazie alla sua affermazione nel campo delle riviste d'autore specializzate degli anni Sessanta, e poi alla sua diffusione nella stampa della composita sinistra rivoluzionaria, il fumetto politico ha vissuto, nel cosiddetto lungo Sessantotto italiano, la sua "età dell'oro". Situandosi all'incrocio tra storia dell'editoria, storia delle culture politiche e storia dei movimenti sociali, il contributo analizza l'evoluzione di questo medium, facendo emergere le sue contaminazioni transnazionali. Il focus è sulla produzione autoriale di Alfredo Chiappori, Roberto Zamarin, Renato Calligaro, senza trascurare l'impatto che il movimento femminista e quello del Settantasette hanno avuto tanto sulla produzione artistica, quanto sui consumi culturali.

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