Abstract
Il proposito del presente articolo è quello di mettere in luce la presenza e il ruolo della città, non tanto come spazio urbano contrapposto a quello rurale-bucolico, ma di una città che assume una posizione privilegiata, da protagonista o, quanto meno, da coprotagonista, in romanzi prodotti tra la fine del secolo scorso e l’attualità nel panorama letterario brasiliano. Storia, finzione, mito, memoria sono aspetti già presenti nella città descritta durante il Modernismo da autori come Carlos Drummond de Andrade, Manuel Bandeira e Vinicius de Moraes, ma anche, in tempi diversi, da Lima Barreto, João do Rio, Rubem Fonseca, testimoni delle trasformazioni di Rio de Janeiro. Dal canto suo Mário de Andrade con l’opera Paulicéia Desvairada rivela, conciliando estetiche differenti, i cambiamenti di São Paulo dovuti anche alle forti immigrazioni. Tuttavia, l’obiettivo principale di questo testo verte sull’importanza attribuita alle città di Manaus e di Brasilia rispettivamente nei romanzi di Milton Hatoum e João Almino. Questi autori non si inseriscono nel filone del regionalismo, così marcato nella tradizione brasiliana, ma, piuttosto, fanno agire le presenze umane in un contesto cittadino che assume vita propria, quasi personificandosi.
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