Abstract

Riassunto Il presente articolo analizza la solidarietà ai migranti in transito nell’Europa della “crisi dell’accoglienza” attraverso lo studio di caso della Val Roja, una piccola valle francese al confine con l’Italia. Il contributo contestualizza il ritorno delle frontiere interne in Europa e si focalizza sulle forme, gli attori e le pratiche della solidarietà ai migranti in questa valle. Si tratta di una solidarietà endogena, che nasce in particolare dalle reti di neorurali e si struttura attorno a valori condivisi, oltreché ad un determinato approccio di difesa del territorio. Allo stesso tempo, voci ostili ai migranti e alla solidarietà emergono, all’interno di un conflitto sociale tra i nativi – le cosiddette familles de souches – e i più recenti abitanti. L’articolo si basa su una ricerca etnografica di un anno e mezzo, svolta attraverso un processo di immersione nella realtà locale e l’uso di tecniche quali l’osservazione partecipante e le interviste semi-strutturate.

Highlights

  • Parole chiave: frontiera; migrazione di transito; crisi dell’accoglienza; solidarietà; neoruralità; Abstract

  • The contribution contextualises the return of internal borders in Europe and it focuses on the forms, actors and practices of solidarity with migrants in this valley

  • This is an endogenous solidarity, which arises in particular from the neorural networks and it is structured around common values, as well as a specific approach to defense of the territory

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Summary

Il ritorno dei confini europei visto dalla Val Roja

La Val Roja, piccola valle alla frontiera tra l’Italia e la Francia, è oggi costituita da cinque paesi francesi (Breil-sur-Roya, Saorge, Fontan, La Brigue e Tende); tale configurazione è recente, considerato che negli ultimi 160 anni la frontiera si è spostata per ben due volte, evidenziando la provvisorietà e la mobilità dei confini. A partire dal 2015, con i controlli sistematici e la militarizzazione delle frontiere interne, il concetto di “transit migrant” comincia ad essere applicato nel linguaggio corrente anche ai confini intraeuropei, allo stesso modo di come si costruiva negli anni ’90 in relazione alle frontiere esterne (Giliberti, Queirolo Palmas, 2020). Da quasi cinque anni a questa parte, con i controlli sistematici e la militarizzazione del territorio alla frontiera franco-italiana – come su diversi altri confini interni all’Europa, giustificati dall’allarme terrorismo – si genera un blocco strutturale dei migranti in transito nello spazio europeo, per cui migliaia di persone provenienti da paesi come Eritrea, Sudan, Etiopia o Costa d’Avorio, si arenano in situazioni di marginalità nell’attesa di riuscire a passare un confine come quello franco-italiano. Nel presente contributo si ripercorrono gli elementi fondamentali delle esperienze di solidarietà della valle e le caratteristiche delle reti che aiutano i migranti in transito

La solidarietà ai migranti in transito in un territorio rurale
Note conclusive
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