Abstract

This essay analizes how the forest constitutes a definitive role in La Storia di Elsa Morante as a mythic place in her poetic and existencial conception. Inside the forest the beatitude, the play and the poetry take place.

Highlights

  • Il bosco de La Storia attraversa, condensandole, all’interno del suo sviluppo narrativo e argomentativo, molte fra le voci più autorevoli del pensiero e della scrittura occidentale e orientale, principalmente, dell’Ottocento e del Novecento, ma non solo: Manzoni, Leopardi, Verga, Dostoevskij, Tolstoi, Pascoli, Pavese, Dante, Spinoza, Niezstche, Simone Weil, Saba, María Zambrano, il Vangelo, il buddismo, il taosimo, le Upanishad)

  • how the forest constitutes a definitive role in La Storia

  • Lo spazio mitico del bosco appare in tre occasioni all'interno del romanzo del 1974 e

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Summary

INTRODUZIONE

Parlare de La Storia di Elsa Morante, quasi quarant'anni dopo la sua pubblicazione, è senz’altro difficile, soprattutto perché ci troviamo di fronte a uno dei romanzi più letti e studiati del secondo Novecento italiano. La «Grande Opera» morantiana del 1974 deve essere concepita, fondamentalmente, come un romanzo a tesi, gremito di importanti riflessioni critiche riguardo alle sfide estetiche, etiche, spirituali, antropologiche, sociali e politiche del XX secolo; arrivando, nella sua enorme modernità, a porre ai suoi lettori degli interrogativi esistenziali ancora oggi senza risposta. Il romanzo tenta di scuotere le coscienze dei lettori del secondo Novecento italiano, e lancia loro un grido agonico contro il Male della Storia. Alcuni studiosi considerano questa come la sezione meno riuscita del testo: patetica, lacrimevole, manieristica, stucchevole e persino populistica[4]; a nostro avviso, invece, è quella che condensa la più profonda riflessione della. Dunque, all’interno del suo intreccio, anche se trasversalmente, tutta una strategia contro la forza perversa della Storia, e proprio nel capitolo dedicato all’anno 1947 si trovano alcuni passaggi cruciali per una piena e profonda comprensione della più intima intenzionalità morantiana. Per raggiungere il nostro scopo, abbiamo percorso un unico filo conduttore: l’inseguimento e lo studio dello spazio mitico e simbolico del bosco e delle attività artistiche svolte al suo interno dai suoi abitanti, gli uccelli e il bambino, in primo luogo

IL BOSCO UN LUOGO MAGICO E SACRO NELLA NARRATIVA DI ELSA MORANTE
IL BOSCO E IL CANTO DEGLI UCCELLI
13 La malattia di Useppe si deve in parte al dolore del mondo
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