Abstract
L'evidente assenza delle donne in contesti culturali significativi rappresenta un fenomeno discriminatorio che non può più essere ignorato. Questo studio mira a esaminare alcuni dei fattori, principalmente legati alle dinamiche di genere e di potere, che storicamente hanno escluso le donne da aree cruciali della creazione culturale. L'obiettivo dell'analisi è comprendere in modo più dettagliato il ruolo femminile, ancora ampiamente sottovalutato, nel panorama culturale contemporaneo. Numerosi elementi hanno ostacolato il successo delle donne, specialmente nei campi dell'arte e della letteratura. In primo luogo, il concetto di genio, carico di forti valori androcentrici e individualistici, ha plasmato figure storiche irrealistiche che non tengono conto delle vere dinamiche che conducono al successo o al fallimento nei processi di creazione artistica. Inoltre, l'accesso limitato all'istruzione, prevalente almeno fino al XX secolo, ha impedito alle donne di acquisire la formazione necessaria per sviluppare i loro talenti e integrarsi in ambienti professionali e creativi.In secondo luogo, la diffusione di discorsi misogini, più o meno espliciti, provenienti dagli stessi settori culturali, ha scoraggiato coloro che tentavano di entrare in contesti percepiti come ostili o le ha costrette a nascondersi dietro nomi maschili o pseudonimi. Inoltre, gran parte della produzione artistica femminile non è stata recuperata dalla narrazione storica, impoverendo ulteriormente il patrimonio culturale femminile.Infine, l'istituzione di un canone culturale androcentrico ed esclusivo ha costantemente marginalizzato i contributi delle donne. Le conclusioni evidenziano la necessità di un cambiamento di paradigma, affinché il contributo delle donne alla vita culturale e artistica possa finalmente essere pienamente apprezzato.
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